giovedì 18 dicembre 2008

Narrare per immagini, l'Arazzo di Bayeux


Il famoso Arazzo di Bayeux, nella maggior parte dei manuali di storia illustra i capitoli riguardanti l'espansione normanna dell' XI secolo.
Vorremmo innanzitutto sottolineare che,malgrado tale dicitura sia ormai entrata nell'uso, non si tratta di un arazzo nel senso tecnico della parola, bensì di un ricamo ad ago tracciato con fili di lana di otto colori differenti su una fascia di tela di lino greggio, lunga (70 cm circa) e poco larga (30 cm circa). Con tutta probabilità esso fu compiuto negli anni 1070-1077 su ordinazione di Odone, vescovo di Bayeux, fratellastro del duca-re Guglielmo il Conquistatore, a Canterbury.
Tutto indica che l'arazzo era destinato ad essere esposto nella cattedrale di Bayeux durante la festa annuale delle sante reliquie.
La sua origine inglese è tra l'altro confermata dal fatto che, le didascalie latine a lettere maiuscole che accompagnano le scene recano nomi scritti all'inglese, talvolta con caratteri tipici dell'inglese antico.

Contrariamente alla prima impressione che oggi suscita, l'arazzo non fu nell'intenzione dei suoi autori un racconto storico della conquista dell'Inghilterra nel 1066 da parte di Guglielmo il Conquistatore e dei Normanni.
la principale motivazione di tale opera fu religiosa: Mostrare, attraverso l'illustrazione delle disgrazie capitate ad Aroldo e al popolo inglese, quali conseguenze provocasse l'inosservanza di un giuramento solenne prestato sulle sante reliquie. Ciò non solo chiarisce i motivi per cui la narrazione descriva in maniera particolareggiata le circostanze che avevano portato il capo inglese a prestare tale giuramento, ma spiega anche il fatto che il racconto di interrompa nel momento in cui il castigo divino- la morte- colpisce lo spergiuro Aroldo.
Considerando l'arazzo fonte storica è molto interessante notare il singolare rispetto che manifesta verso i nemici vinti nel 1066 e anche perchè riconosce ad Aroldo il titolo di re.
Oggi l'Arazzo di Bayeux costituisce un documento quasi unico nel suo genere, nessuna opera paragonabile a questa è sopravvissuta al corso dei secoli.

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